Riflessioni sul Medioevo della Franchi
- Life Helping Master
- 10 mag 2022
- Tempo di lettura: 7 min

Io non guardo la tv, tanto meno i telegiornali. Le informazioni le cerco altrove. L'altro ieri mi è capitato di imbattermi su Instagram in un video, con parecchi improperi nei commenti, di Elisabetta Franchi. Non faccio fatica ad ammettere che non sapessi chi fosse. Spinto dalla curiosità, ho iniziato a sentire ciò che diceva. Ho ascoltato tutta “l'intervista” che le è stata fatta, che di seguito ho trascritto, parola per parola, con anche i suoi errori grammaticali (si dice “dolevano” non “duolevano”) affinché ognuno di voi possa osservare, analizzare e comprendere ciò che viene detto.
Mi raccomando senza giudizio.
La mia analisi, la farò successivamente all'intervista, senza entrare nella polemica, che ho saputo essersi estesa ai vari media.
Elisabetta Franchi: “Io di donne ne ho poche: in Italia c'è un problema. Quando metti una donna in una carica molti importante poi non ti puoi permettere di non vederla arrivare per due anni perché quella posizione è scoperta. Un imprenditore investe tempo energia e denaro e se ti viene a mancare è un problema. Da imprenditore responsabile della mia azienda spesso ho puntato su uomini perché...”
Intervistatrice: “una donna non viene aiutata. Tu però hai avuto due figli.”
EF:“Voglio fare però una premessa. Io oggi le donne le ho messe ma sono 'anta'. Perché questo va detto. Ancora ragazze..”
I:“Diciamo ragazze cresciute. Hai dovuto sopperire ad una mancanza di nidi e quant'altro, prendendo le ragazze mature”
EF:“Se dovevano far figli o sposarsi lo avevano già fatto, se dovevano divorziare lo hanno già fatto, Io le prendo che hanno fatto tutti i giri di boa, sono belle tranquille e lavorano h24, questo è importante. Cosa che gli uomini non hanno. Noi donne, per fortuna.. Io sono emiliana, e nonostante io sia così emancipata, io credo che noi donne abbiamo un dovere, che è quello nel nostro DNA e non dobbiamo neanche rinnegarlo, i figli li dobbiamo fare noi. Incinto ancora no!
E comunque il camino in casa lo accendiamo noi. È una grande responsabilità di una donna. Poi questi uomini sono dei bambinoni, dei mammoni, e non vogliono crescere. MAI! (ride)
I:“Carlo Capaso tu fai finta di non sentire e guardi ossessivamente il cellulare”
EF: “Però è anche vero che qualcosina in più possono fare: possono aiutare una donna. Però poi c'è lo Stato. Tu come imprenditore dici: Io investo in una donna che non è “anta”, poi questa donna giustamente, vuole fare famiglia, sposarsi, andare in vacanza, parrucchiere, fare le sue cose. Io come imprenditore se decide di fare dei figli, mi ritrovo con un “buco” in una posizione di potere. Per un mese? No, neanche per il caz.. - Rispondendo alla tua domanda di prima, ho fatto due tagli cesarei, organizzati, sono entrata la sera e la mattina mi hanno fatto partorire e dopo due giorni ero a lavorare. Con i punti che mi duolevano, taglio cesareo, devi stare a casa 10 giorni, non puoi respirare, non puoi mangiare, non puoi fare nulla...”
I: “Dedicata al 100% all'impresa”.
EF: “È un grande sacrificio essere imprenditori, donne, se poi non vuoi neanche venire meno la parte sociale. Perché io sono una donna, i figli mi piacciono e me li sono fatti, e sono anche una mamma, passo il weekend con loro, mi diverto con loro. Sono 3 turni che per una donna È un come essere in una foresta, non sono una gazzella. Sono diventata il leone della leonessa per riuscire a sopperire tutto, però...”
Non so se sia tutta l'intervista ma ho trascritto, parola per parola, gli spezzoni che ho trovato, cercando di ricostruirla.
Intanto andiamo a comprendere chi è Elisabetta Franchi.
“Nasce a Bologna l’8 dicembre del 1968 ed è una celebre stilista ed imprenditrice italiana, creatrice del brand omonimo Elisabetta Franchi. Il suo marchio realizza abiti, scarpe, borse e altri accessori, come i gioielli, di stampo raffinato ed elegante. Anche se non si conosce con esattezza l’ammontare del suo patrimonio economico nel 2019 il suo brand sembra abbia raggiunto un guadagno di 120 milioni di euro.”
Se vai sul suo sito, c'è una lunghissima biografia con tutto quello a cui lei vuole dare risalto.
Voglio aggiungere anche delle dichiarazioni che ha fatto su qualche rivista.
“Vengo da una famiglia di estrazione sociale molto umile dove sono mancati dei valori fondamentali. Io sono la quarta di cinque figli (quattro femmine e un maschio) con tre padri diversi. Mia madre ci ha privato della parola papà a tutti e cinque. Si sceglieva uomini sbagliati. Non le perdono che dai 5 a 12 anni, è stata con un uomo alcolista che la picchiava tutti i giorni. Carabinieri un giorno sì e un giorno no. L’ufficiale giudiziario bussava alla nostra porta. Ci mancava il cibo nel frigo, ci staccavano la luce. La povertà non è una cosa di cui vergognarsi.”
“Studia con grande sacrificio all'Istituto Aldrovandi Rubbiani di Bologna” un istituto professionale.
Poi conosce un uomo, che era sposato, parecchio più grande di lei, di ben 20 anni. Inizia una relazione clandestina con Sabatino Cennamo. Lei dopo un po' lo mette alle strette, che lascia sua moglie. Con lui, Elisabetta ha fondato il suo marchio di moda ‘Betty Blues’, un passo importante della sua scalata verso il successo, diventata oggi Elisabetta Franchi. Quest’ultimo è scomparso prematuramente nel 2008, dopo il matrimonio e la nascita della loro figlia Ginevra.
“Lui era l’amministratore delegato di questa azienda ed era l’opposto di me. – ha raccontato la Franchi – Finalmente un uomo che mi ha preso per mano, mi ha detto ‘sei tosta, vola!’ Mi ha dato quel poco che aveva e mi ha fatto iniziare. Io ho aperto un atelier, ero una ragazzina… 17 anni fantastici insieme, di grande devozione. 17 anni che si sono interrotti come tutte le cose belle.”
“La malattia me l’ha portato via in sei mesi, ci eravamo sposati un anno prima e nostra figlia Ginevra aveva solo sei mesi.”
“Oggi la chiamano la “leonessa della moda” perché lavora come un mulo da trent’anni e con aggressività felina – niente Natale a casa, niente feste, niente cene all’ora della cena.”
“Vive a Bologna, ha acquistato e ristrutturato un vecchio rudere di campagna, trasformandolo in una mega villa di lusso. Ha le piscine, un salotto esterno, un corridoio di vetri e una sala da pranzo spettacolare, insomma, è un vero e proprio paradiso del relax.”
Perché ho messo nel mio articolo spezzoni di dichiarazioni e notizie varie della sua vita?
Perché, per comprendere realmente cosa sta dicendo qualcuno, dovremmo conoscere il suo background, da dove viene e come si è formato.
Senza entrare nel merito della polemica, cosa che per quanto mi riguarda è abbastanza inutile, mi viene da osservare che:
Quando era piccola, dai suoi 5 ai 12 anni, ha vissuto un'infanzia con violenza, problemi, alcool, senza una vera figura paterna, del quale ti ho parlato qualche settimana fa. Senza una guida ne maschile, ne femminile, quindi. E senza valori veri, cosa che ha dichiarato lei.
Il suo livello culturale è basso. Non solo perché non ha avuto studi accademici (che di per sé non ha alcun valore), ma perché si può osservare che la sua proprietà di linguaggio è abbastanza scarna.
Sceglie un primo uomo (ma anche il suo secondo marito ha 20 anni più di lei, ma una maturità, sempre a quanto dice lei, diversa dal primo) che in qualche modo sia un surrogato del padre che non ha avuto. Si evince facilmente dal modo in cui lei ne parla. In altre dichiarazioni, che ho evitato di riportare, si vede che ha questa devozione nei confronti di questa persona, proprio quasi come ognuno di noi ha nei confronti di un genitore.
Ha avuto un'infanzia, un'adolescenza e un periodo fino ai 21 anni, fatta di stenti, di povertà. Questo genera in ogni individuo una volontà narcisistica di arrivare. Di farsi vedere. Di avere invece che di essere. Dalla sua casa, alla scelta della moda, alla sua “dedizione al lavoro” (che io chiamerei più ossessione), alle foto che si trovano in giro. Soprattutto al cambio di nome della sua azienda, che da “Doll” è passato ad “Elisabetta Franchi”. Tutto porta verso il narcisismo, quindi verso la totale assenza di empatia nei confronti dei bisogni degli altri.
A maggior ragione con i propri figli. “Io ci gioco con i miei figli, mi diverto, passo i weekend con loro”. Dal modo e dal tono in cui lo dice (questo lo puoi ascoltare solo da un video) si evince come siano più dei giocherelli, dei bambolotti, che non degli esseri umani che lei Ama davvero in quanto madre.
Una cosa giusta la mette in evidenza però. In Italia lo Stato fa decisamente acqua. D'altronde negli ultimi 25/30 anni abbiamo avuto al governo politici che hanno pensato a depredare, svendere, fare leggi a proprio uso e consumo, ad eseguire ordini che arrivano dall'Europa o da più o meno oscure “logge”. Le politiche di Welfare, di assistenza nei confronti delle imprese e dei cittadini, non ci sono. Esiste il congedo parentale di 5 mesi per le donne e di 10 giorni per gli uomini. Il costo è a carico dell'azienda. Quindi quando dice che non vuole donne che debbano ancora partorire, sta esprimendo un “malessere” comune a tanti imprenditori, cioè quello di dover pagare “doppio” per un unico ruolo. In un sistema capitalista/neo liberista, quello in cui noi stiamo vivendo, questo crea un danno all'impresa e quindi è una cosa da eliminare. Per quanto “da medioevo” e “poco femministe” possano essere le sue dichiarazioni, sta mettendo in risalto la fallacia dello stato italiano, nel suo ruolo di congiunzione (motivo per cui dovrebbero esistere gli Stati in quanto tali) tra le aziende e i lavoratori. Il ruolo dello stato dovrebbe essere utilizzare le risorse a propria disposizione per fare il benessere collettivo. Questo in Italia non avviene.
Quando parla di “bambinoni”, “mammoni”, ecc. sta sminuendo, non solo tutto il femminile (con le altre dichiarazioni) ma anche il maschile. Io sono un uomo Adulto, che si assume le proprie responsabilità e ho come concezione l'equità e le pari opportunità. So che esistono tantissimi uomini come me, perché ho potuto osservarli. Magari anche tu che leggi, la pensi come me. Questo che significa? Che la signora Franchi, proietta il proprio vissuto, nel mondo esterno. C'è un'altissima percentuale di narcisisti e borderline nel mondo politico, economico e imprenditoriale. Potrei farti una marea di esempi. E ahimè sono coloro che stanno “governando” il mondo. Quindi è inutile attaccare la Franchi per delle dichiarazioni che sono semplicemente frutto del suo vissuto e del suo (scarso) livello culturale, che è comune a tantissime persone. Bisognerebbe semplicemente essere il ambiamento che si vuole nel mondo e trasporlo nella realtà. Essere i protagonisti di una vera “rivoluzione” culturale, politica, economica, ma soprattutto di “consapevolezza”. Perché la consapevolezza è ciò che fa/farà la differenza nel mondo, per la sua evoluzione.
Smettiamola di dare risalto a polemiche inutili e iniziamo a dare risalto a coloro che veramente vogliono far progredire il mondo. Perché più si parla di questo e maggiore è “la forza” che ne riceve. Togliendo energia alla polemica e al marcio, e convogliandola verso la “Luce”, essa stessa si espanderà e smetteremo di avere punti di riferimento che vivono ancora nel medioevo e potremo finalmente avere progresso!
Life Helping Baby!
Comments