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HSP - L'empatia e la chiusura


Continua il nostro viaggio alla scoperta delle persone altamente sensibili. Oggi voglio parlare di una delle cosa che più difficilmente riesce a fare una PAS: l'empatia e la chiusura.


Perché è così difficile per una PAS la chiusura?


Una persona altamente sensibile, crea un rapporto diretto e profondo con un qualsiasi cosa: con un ambiente, con un oggetto, con una situazione o una persona. Tra le cause di questo rapporto c'è l'empatia. Purtroppo si pensa che tutti riescano a provare Empatia. Non è vero.

Intanto andiamo a comprendere cosa significhi il termine empatia. Essendo un termine coniato all'inizio del secolo scorso, non è molto lontana la radice, anche se viene dal greco: “per empatia (termine derivato dal greco ἐν, "in", e -πάθεια, dalla radice παθ- del verbo πάσχω, "soffro", sul calco del tedesco Einfühlung), si intende la capacità di comprendere lo stato d'animo e la situazione emotiva di un'altra persona, in modo immediato e talvolta senza far ricorso alla comunicazione verbale. Il termine viene anche usato per indicare quei fenomeni di partecipazione intima e di immedesimazione attraverso i quali si realizzerebbe la comprensione estetica.


Proprio la scorsa settimana ti ho parlato della differenza tra capire e comprendere... in più attraverso questa definizione, presa dal dizionario della Treccani, ho scoperto una cosa che non conoscevo (che bella che è la curiosità!), cioè la comprensione estetica. Di seguito ti riporto un estratto.

Dal gr. αἴσϑησις «sensazione», «percezione», «capacità di sentire», «sensibilità». Ciò che tale termine innanzitutto indica è quel particolare tipo di esperienza che ci capita di fare quando giudichiamo ‘bello’ qualcosa, per es., un’opera d’arte, ma anche un oggetto, un individuo, un paesaggio naturale. L’esperienza estetica, in questo caso, consiste proprio nel fatto che ‘qualcosa’ cattura la nostra attenzione, producendo in noi, in modo del tutto inspiegabile e imprevedibile, emozioni e stati d’animo molteplici. Di fatto, è come se quel determinato oggetto, l’oggetto che appunto viene giudicato bello, nel momento stesso in cui si offre alla nostra visione, manifestasse un ‘di più’: qualcosa che non riusciamo a definire mai in modo compiuto e che tuttavia ci coinvolge, stimolando il nostro pensiero e sollecitando la nostra immaginazione. [..]

È il filosofo tedesco Baumgarten che per primo usa il termine estetica nell’accezione moderna. Secondo Baumgarten, infatti, l’e. è, sì, conoscenza, ma conoscenza propriamente «intuitiva» e «sensibile». Questo significa che per Baumgarten, accanto alla verità espressa dalla matematica e dalla filosofia, c’è posto per un altro tipo di verità: quella storica, poetica e retorica. Si tratta appunto della verità estetica, cioè della verità conosciuta in modo sensibile. Con la nascita dell’estetica, l’arte viene vista in modo assolutamente nuovo e la stessa bellezza non è più giudicata come raggiungimento di una perfezione misurata in base a canoni o norme precostituiti. Ciò che caratterizza la riflessione estetica moderna è il riconoscimento che l’arte e il bello sono nozioni individuali e storiche, e in quanto tali fanno appello non all’intelletto e alle sue regole bensì al sentimento. Il riconoscimento della connessione inscindibile tra estetica e sentimento è centrale nel dibattito filosofico settecentesco, da Hume a Rousseau. È quanto troviamo, per es., in Shaftesbury, che, descrivendo la facoltà della percezione estetica come una «sensazione corporea, immediata, non riflessiva, senza ‘principi’ e definitiva», identifica il sentimento con la fonte stessa della valutazione estetica.

Perché ho riportato tutto questo trattato filosofico?

Perché, se ci pensi, parla proprio di come percepiscono il mondo le persone altamente sensibili!

Ognuno di noi, riceve come una specie “d'imprinting” verso l'oggetto della nostra osservazione. Se quel qualcosa lo trovi “bello”, non si sta esprimendo solo una “facciata”, ma riguarda ogni parte dell'ambito umano: corporeo, mentale, animico e spirituale. Fu Dostoevskij nel suo libro l'idiota a scrivere “«Di che cosa avete parlato? È vero principe che una volta avete detto che la “bellezza salverà il mondo”? Signori» prese a gridare a tutti, «il principe afferma che la bellezza salverà il mondo! ed io affermo che idee così frivole sono dovute al fatto che in questo momento egli è innamorato. Signori, il principe è innamorato, non appena è arrivato, me ne sono subito convinto. Non arrossite principe, mi impietosite. Quale bellezza salverà il mondo?»

In questo libro si riferisce al bene, all'amore, ma anche alla profondità d'animo della bellezza stessa, intesa come empatia.

E qui torniamo all'inizio dell'articolo: una volta che una persona altamente sensibile crea un rapporto con una qualunque cosa, chiuderla è tremendamente difficile.

Perché ne ha creato empatia.

All'inizio dell'articolo ti ho detto che non tutti possono provarla ed è vero. Nei tempi della “ragione”, della scienza sopra ogni cosa, quasi quanto una religione e come tale va presa, altrimenti diventi un “eretico”, si pensa che provare empatia sia mettersi nei panni dell'altro. Ma è sbagliato. Io in questo modo posso capire.

Facciamo un esempio.

Qualche anno fa, ho avuto, ed è per uscire da quella situazione che ho creato il Life Helping, una relazione tossica con una persona che ha un disturbo di personalità di secondo livello. Sono stato picchiato, umiliato, usato, manipolato. Ora io ti posso raccontare tutto quello che ho vissuto e tu, a meno che non abbia problemi mentali o cognitivi, puoi capire quello che ti sto dicendo. Sicuro.

Ma non puoi comprendermi. Perché non l'hai vissuto e quindi la tua mente si farà un'idea di ciò che io possa aver vissuto ma tu “non lo senti”. Se sei una persona altamente sensibile, invece sì.

Perché ti posso assicurare che una volta liberata la mente da tutti quelli che sono i costrutti mentali sbagliati e iniziato a dar luce ed espressione al tuo Essere (anche senza, ma vengono interpretati), in quanto PAS, sei in grado di percepire le mie vibrazioni. Anche da uno scritto. Anche da una foto. A maggior ragione se siamo fisicamente vicini. Quindi in quanto PAS, sei in grado di comprendere quello che io provo, perché lo senti anche tu. Quindi riguardo alla definizione di Empatia, non “ti metti nei miei panni” cosa che generalmente viene detta, ma senti tutto ciò che io sento, quindi puoi realmente comprendermi!

Le altre tipologie di persone non hanno queste capacità. È un dato, non è e non sarà mai una discriminazione. Siamo fatti così (cantava Cristina d'Avena svariati anni fa ^_^).


Non solo. C'è anche un'altra componente.

La PAS, si fa carico dei problemi altrui, agisce (quasi) mai per scopi egoistici, ma altruistici. Non è solo una questione di crocerossinismo, ma proprio perché riesce a “sentire” e spesso ha un coraggio e una ferma volontà che travalica ogni cosa, vuole aiutare, risolvere.

Siamo un po' gli armonizzatori del mondo.

Quanto grande sia questo mondo da armonizzare, dipende dalla conoscenza di se stessi, dall'autostima e dal senso di responsabilità che si è creato.

Io ho creato un percorso di consapevolezza, il Life Helping, affinché il mondo intero sia in armonia!

Dopo tutta questa spiegazione, di quanto sia profonda la connessione che si crea con una qualsiasi cosa, ti sarà più semplice comprendere perché è così difficile chiudere.

Perché, oltre all'attaccamento che più o meno tutti gli esseri umani creano, le PAS creano una relazione empatica con l'oggetto della loro “attenzione”, e cercano in ogni modo e con ogni mezzo di risolvere i problemi e quindi di mantenerla in vita e di farla “risorgere”. Però, una volta che viene presa la decisione di chiusura, generalmente è drastica, cioè non si riapre più, perché “inconsciamente” sa che oltre lì non si può più andare e allora è inutile continuare. Certo ci sono anche PAS che avendo generato un fortissimo attaccamento non chiudono mai, ma questo diventa quasi “patologico”, cioè insano dal punto di vista personale, perché non “produce” Gioia!

C'è anche un'altra componente: è la caduta dal cuore. Quando una persona, ti cade dal cuore, cioè ha fatto qualcosa di così tanto grave che non si può passare oltre, la PAS diventa quasi crudele.

Chiude.

Per questo diventa fondamentale l'osservazione e la scelta delle persone della propria vita. Come fare per avere un sistema funzionante di scelta?

Life Helping Baby!


E da oggi su tutti gli store online puoi trovare, finalmente (!) il libro ufficiale del percorso: “...come pecore in mezzo ai lupi... Introduzione al Life Helping”, edito da Fontana Editore. Ti allego un po' di link, per comprarlo o regalarlo a chi senti abbia davvero bisogno di Essere!

 
 
 

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