HSP - La difesa
- Life Helping Master
- 12 ott 2022
- Tempo di lettura: 5 min

Andiamo sempre di più alla scoperta degli HSP, cioè delle persone altamente sensibili, così definite in psicologia.
Il tratto che voglio affrontare oggi è la difesa e il mettersi sulla difensiva.
Non è una caratteristica di per sé, e non è riferita soltanto a questa tipologia di persone, ma è qualcosa che quasi tutti prima o poi hanno necessità di affrontare.
Pensa ad un'aragosta: fuori ha un'armatura dura che deve proteggere un interno molle.
Ecco la similitudine calza a pennello.
Il modo in cui l'essere umano, nel particolare altamente sensibile, ha creato la propria armatura è ciò che fa la differenza.
Se io da bambino ho avuto dei genitori che hanno accolto e rafforzato il mio essere altamente sensibile, la mia “armatura” sarà la sicurezza che ho in me stesso. Quindi non ci sarà armatura, ma anzi sarò costantemente in espansione, perché sono cresciuto che il fatto di essere sensibile è una cosa “buona”, che ha un valore.
Se invece, cosa che accade molto, molto frequentemente, i miei genitori vedono il mio essere altamente sensibile come un limite, un qualcosa da limitare, da nascondere, da mandare via o un “bisogna rafforzare il carattere”, allora costruirò una corazza sempre maggiore, tanto maggiore sarà stato il rifiuto che direttamente e indirettamente ho ricevuto.
Ovviamente non è solo responsabilità dei genitori.
Io posso aver avuto dei genitori meravigliosi, ma tutte le altre persone incontrate nella mia vita, mi hanno riservato disprezzo e rifiuto.
Magari gl'insegnanti.
Magari i compagni di scuola, di tutti i gradi.
Magari la prima persona di cui mi sono innamorato.
Magari sul lavoro, i colleghi.
Magari tutt'insieme.
In questo modo crescerò con la convinzione che il mondo è “cattivo” e che devo difendermi in qualche modo, cioè, detto in altri termini preservare il mio Essere.
C'è una differenza sostanziale, tra le persone altamente sensibili e gli altri:
l'intensità della percezione.
Questa è una cosa che dovrai sempre tenere a mente.
Perché un bambino non altamente sensibile, ha meno possibilità di “restare traumatizzato” da certi tipi di eventi, ma soprattutto, considerato che sarà molto più simile ai genitori, quindi meno sensibile, è più probabile che venga accolto e abbia una maggior facilità a crescere meno traumatizzato.
Poi potrebbe restar traumatizzato da una società narcisista o razzista, ma questo è un altro discorso.
Quali possono essere i comportamenti che fanno creare delle barriere difensive?
Per esempio la mancanza di accettazione da parte dei genitori.
Io bambino HSP dico a mio padre o a mia madre: “Mamma/Papà vedo muovere gli occhi di quel quadro e ho paura”.
Reazione 1: “Madonna figlio mio sei proprio pauroso/debole/un cacasotto/qualsiasi altra cosa distruttiva.”
Controreazione: mi sento rifiutato. Quali sono le possibilità?
- Mi chiudo in me stesso. Si dice che gli HSP siano introversi. Sì, vero, ma se fuori non trovano terreno fertile si chiudono in se stessi, per evitare di subìre altri rifiuti.
- Piango, “piagnucolo”, faccio i capricci, cerco quindi in qualche modo di contro-offendere il rifiuto. Il sottotesto è: “Ah quindi tu mi rifiuti, ora ti faccio passare i sorci verdi!”
- Tirerò fuori gli “aculei”, quindi potrei diventare scontroso e crescendo acuire il mio sarcasmo nei confronti del mondo rifiutando l'Amore.
- Io rifiuto me stesso. Quindi inizio ad attuare tutta una serie di comportamenti “autolesionisti”. Mangiare tanto e di nascosto, darmi addosso verbalmente o giudicarmi, mangiarmi le unghie, strapparmi le sopracciglia, mordermi o altre cose di questo tipo.
A questo tipo di reazioni i miei genitori cosa faranno? Riusciranno a comprendere che il disagio mi è stato creato dal loro stesso comportamento?
Assolutamente no!
La conseguenza sarà che riceverò un'ulteriore dose di giudizio, di rifiuto, di “mancanza di amore”, proprio perché attuo quei comportamenti.
Si instaura, quindi, un circolo vizioso, che porterà ad acuire maggiormente il mio senso di chiusura e la volontà di mettere una corazza intorno a me, che protegga il mio Essere.
Da bambino, io crescerò con una scarsissima autostima, con una corazza spessa quanto un muro in cemento armato e con una totale negazione dei miei sentimenti e delle mie emozioni. Non posso permettermi di essere sensibile, di essere fragile, perché ho instillato nella mia mente che il mio essere altamente sensibile sia una cosa che i miei genitori in primis e il mondo rifiuta e quindi da nascondere o eliminare.
Reazione 2: “Figli* mi* stai tranquill*, è importante che tu non abbia paura/è naturale che tu abbia paura, la fa anche a me/non c'è alcun problema lo togliamo-copriamo. Mamma e Papà sono qui per proteggerti. Stai tranquill*.”
Controreazione: il mio bisogno, la mia paura è stata accolta. Non è un problema in se.
È stato scientificamente provato che gli HSP, sono più paurosi e percepiscono più pericoli in età infantile e in pubertà.
Altra possibilità:
“Mamma a me piace fare danza/disegnare/musica... non mi piace fare il karate”.
Reazione 1: “Non fare la femminuccia!”
Reazione 2: “Certo amore, non c'è problema.. segui quello che senti più vicino a te”.
E potrei continuare all'infinito.
Il punto qual è?
Se i miei genitori vedono la mia alta sensibilità come un “questa persona è debole” allora io mi sentirò un debole tutta la vita, o per controreazione cercherò di essere forte in tutte le maniere negando ciò che io sono e metterò una specie di maschera, che diventerà la mia difesa, ma dentro crescerò con degli scompensi, perché io comunque sono una persona altamente sensibile. Avrò probabilmente un comportamento oscillante, o peggio potrebbe essere la base per un disturbo di personalità di secondo livello, quali narcisismo, borderline, ecc.
Se i miei genitori vedono il mio essere altamente sensibile come una dote, io crescerò sano e forte.
Ma c'è anche un altro aspetto.
Riguarda il mettersi sulla difensiva.
Mettiamo conto che i miei siano stati perfetti, mentre a scuola sono stato preso in giro o dai compagni o magari dagli insegnanti.
Già ogni ragazz* che viene preso in giro subisce un trauma da questo, a maggior ragione un HSP; cercherò rifugio nella mia famiglia, magari generando un attaccamento eccessivo, mettendomi però sulla difensiva nei confronti del mondo. Diventerò introverso e diffidente, avendo sempre però la speranza di trovare qualcuno che valga la pena frequentare. Se lo trovo, ottimo. Altrimenti, proprio perché attiriamo ciò che ci serve per evolvere, continuerò a fare collezione di delusioni fintantoché non m'imbatterò in una persona che cercherà di distruggermi o manipolarmi (magari un borderline o un narcisista) perché invece di aiutare se stess*, l'HSP ha sempre la tendenza ad aiutare gli altri, o, per meglio dire, aiutare se stess* attraverso gli altri.
O nella migliore delle ipotesi, avrò pochissime e selezionatissime persone con il quale passerò la vita.
I meccanismi difensivi sono utili, finché l'HSP non si sente pronto ad espandersi, ad evolvere. È a quel punto che andrà a ricercare magari una terapia psicologica, per iniziare a stare meglio e successivamente, una volta fatto il primo lavoro, potrà trovare un vero e proprio percorso di consapevolezza.. quale?
Il Life Helping, baby!
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