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La solitudine è tra noi


“La solitudine fra noi

Questo silenzio dentro me

È l'inquietudine di vivere

La vita senza te”

29 anni fa Laura Pausini vinceva la sezione novità del festival di Sanremo con questa canzone. Raccontava la sua frustrazione di adolescente separata dal ragazzo che amava e percepiva questa solitudine.

Cos'è realmente la solitudine?

È quello che cantava la Pausini in questa canzone?

Innanzitutto vediamo il significato etimologico: dal lat. solitudo -dĭnis, der. di solus «solo» La condizione, lo stato di chi è solo, come situazione passeggera o duratura.

Quindi è lo stato di chi è solo, e può essere passeggera o duratura.


È una condizione fondamentale per l'essere umano, perché stare con se stessi, in solitudine, ha la funzione di rigenerarsi, di ascoltarsi, di comprendersi. Sarebbe necessario che tutti, per un certo lasso di tempo, la praticassero.

Nella nostra società, le persone però vivono uno stato “patologico” di solitudine.


Mi spiego meglio.

Sono molte le persone che se hanno un solo minuto di solitudine lo passano sui social a cercare “contatti umani” anche se in realtà sono virtuali. E tutti i vari social di adesso, devono rispettare un altissimo standard di velocità: infatti i vari “tik tok” o “instagram” sono sempre più veloci.

Perché?

Perché lo scopo è evitare di pensare, conoscersi, farsi delle domande e comprendersi.

Quando non sei abituato a farlo o per lunghissimo tempo hai evitato, la reazione che si genera, nel caso ci fosse questa opportunità, diventa quella di generare paura.

“Io non mi faccio domande, anche perché mi allontanerebbero dalla vita che sto conducendo, alla quale sono abituato e dalle persone che conosco”.

Quando avete risposto, ormai quasi due anni fa, al sondaggio, dentro c'era proprio una domanda sulle tipologia di persone che si frequentano. Ebbene la maggior parte non cambia per paura della solitudine.

Un anno e mezzo dopo, ho scelto di scrivere di nuovo un articolo sulla solitudine, perché mai, come in questo momento, sta diventando una piaga.

Più si è “soli” più ci si sente soli. A maggior ragione dopo che negli ultimi due anni, causa pandemia, ci sono stati vietati baci e abbracci e ci è stato insegnato ad aver paura del prossimo perché potrebbe mettere a rischio la nostra salute, a mantenere le distanze.

Tutte queste misure, che se da una parte, avranno sicuramente avuto effetti sulla non propagazione del virus, dall'altro hanno scavato un solco ancora maggiore tra le persone, quindi come conseguenza, il far sentire ancora di più la solitudine.


Infatti sempre più persone scelgono i social come mezzo di comunicazione, quindi si è “spersonificato” il contatto umano. Questo rende gli esseri umani ancora più soli, anche se apparentemente si è pieni di “contatti”.

Questa scelta ha avuto due conseguenze: la prima è che quando si sta con altre persone, si passa molto tempo sul telefono, quindi lontano dall'interlocutore che si ha davanti (basta farsi un giro per ristoranti e vedere quante persone passano il proprio tempo al telefono). La seconda è che spesso, troppo spesso, ci si sente ancora più soli anche se si è circondati da persone, e penso che questo acuisce soltanto il malessere interno di ognuno di noi.

Perché non esistono più dialoghi veri, profondi. Non si parla di come ci si sente, dei sentimenti e delle emozioni che si provano, ma dell'esterno o ci si lamenta.

E quando si è una persona empatica questo genera molta sofferenza.


Siamo nel mondo della solitudine.

Quasi 8 miliardi di persone nel mondo ed esiste la solitudine. Non ti sembra davvero strana come cosa?

Sempre più persone nel mondo e sempre più persone si sentono sole.

La solitudine, come conseguenza diretta, può provocare la depressione. Si è vittime della depressione quando la solitudine che stiamo vivendo diventa una condizione insopportabile, per la sofferenza interiore e relazionale che produce.


Sono solo e mi sento solo.

Quindi si innesca un circolo vizioso, inizio a soffrire di solitudine, non riesco più a reagire, mi chiudo e mi deprimo.

Quello che avviene è che il corpo non produce più ossitocina, un ormone che riduce lo stress e l'ansia, oltre a tante altre cose. Non si producono endorfine e neanche serotonina, con delle conseguenze davvero devastanti per il corpo, per la psiche e per l'umore.


Tutto ciò si potrebbe evitare, innanzitutto dandosi Amore, conoscendosi profondamente. Più sono alte le tue vibrazioni e meno sei soggetto/a a depressione. Più sono alte le tue vibrazioni e meno soffri di solitudine. Quindi il tempo da solo diventa tempo utile, avendo poi rapporti umani di qualità, perché non ci si accontenta più, ma si sceglie con chi stare!


Io per esempio ho scelto di vivere solo e in mezzo alla campagna, quindi una scelta un po' “estrema”.

Molte persone mi chiedono se io soffra di solitudine stando tantissimo tempo da solo. La risposta è no, perché posso scegliere di passare del tempo con chi voglio io, ma il mio umore e la mia gioia, dipendono esclusivamente da me stesso. Quindi tanto più mi amo, tanto più sono in grado di essere Gioia!

 
 
 

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