La Madre
- Life Helping Master
- 29 mar 2022
- Tempo di lettura: 5 min

Non è possibile essere una madre perfetta. Ma ci sono milioni di modi per essere una buona madre.
Jill Churchill
Oggi voglio partire da questa frase, della moglie di Winston Churchill, iniziando ad affrontare dal punto di vista dell'osservazione e della consapevolezza, la base di ogni cosa, nel bene e nel male:
i genitori, e in questo primo articolo, un pochino più specificatamente la madre.
Ci sono milioni di modi per essere una “buona” madre.
Così come ci sono milioni di modi per essere una “cattiva” madre, aggiungo io.
Chi è che può trarre una conclusione? L'unica persona coinvolta nel processo:
il/la figlio/a, ovviamente!
Nella fattispecie TU che stai leggendo!
La madre è colei che da la vita, che partorisce. Si dice che si crei un legame diretto con il figlio durante la gravidanza. A maggior ragione, in medicina cinese, dal momento del concepimento fino all'espulsione del feto, questo legame viene fortificato, intensificato.
Nel momento del concepimento, i genitori fondono i loro Shen per dare la vita.
Che cos'è lo Shen? Intanto ti propongo l'ideogramma qui sotto e successivamente provo a spiegartelo.

La parte di sinistra vuol dire “venerare” o “rendere omaggio” cioè manifestazione di onore, di ossequio, di rispetto, di devozione.
La parte di destra indica l’elevarsi, l’innalzarsi dell’uomo cioè l’innalzarsi dell’uomo verso il Divino, verso il Cielo, verso l'Universo.
Cosa significa in soldoni?
L'energia universale che scende in noi esseri umani verso cui noi tendiamo.
Quindi i nostri genitori non fondono soltanto uno spermatozoo e un ovulo, ma fondono tutto ciò che sono loro, le loro anime, le loro esperienze, la loro qualità della vita, le loro aspettative, i loro vizi e tutto ciò che fino a quel momento hanno “imparato” e che a loro volta hanno ricevuto dai loro stessi genitori.
Il bello dell'MCC è che è più egualitaria, dà la stessa importanza sia al padre che alla madre, perché anche se è la madre che lo porta in grembo per 9 mesi, entrambi concorrono alla realizzazione e successivamente alla crescita. Almeno se le cose vanno nella giusta direzione.
Quindi il rapporto genitori/figli è un rapporto spirituale, oltre che pratico, mentale, di regole, ecc.
Tanto per fare un esempio: Qualora lo Shen della madre sia turbato durante la gravidanza, avremo, durante la crescita del bambino, il pianto eccessivo durante le ore notturne, poiché sappiamo dai testi che lo Shen si trova sia nel cuore che nel cervello.
I neonati, quindi, scatenano la loro scontentezza e collera all’improvviso durante le ore notturne.
Questo per comprendere quanto sia forte il legame che c'è, ma anche per far comprendere come, il comportamento dei genitori, influenza enormemente il futuro, anzi proprio il destino di quel figlio.
Osho diceva: “Nel momento in cui nasce un bambino, nasce anche la madre. Lei non è mai esistita prima. Esisteva la donna, ma la madre mai. Una madre è qualcosa di assolutamente nuovo.”
Questo è teoricamente vero, oltre che molto romantico.
Per essere Life Helping, cioè affinché questo processo sia fluido, scorra, la donna che sta per diventare madre, dovrebbe essere lei stessa centrata, in linea con se stessa e consapevole. Oppure basterebbe che segua quello che l'istinto le ha donato.
Ad oggi sappiamo che questo processo, basta osservare in giro, non è così “fluido”.
Ti ho parlato qualche tempo fa del club delle “madri pentite”, si sente tutti i giorni di genitori che abbandonano i figli, di padri che non li riconoscono, di madri che abbandonano la famiglia, di figli che uccidono i propri genitori.. ecc.
Pensi che questi siano casi estremi?
Sì, è vero.
Allora andiamo nel quotidiano.
Sai quanti figli ho conosciuto che non si sentono amati, accolti, accettati dai propri genitori, ma si accontentano di quel poco che credono sia Amore?
LA QUASI TOTALITÀ.
Probabilmente anche tu hai avuto questo sentore in qualche modo. Esistono delle eccezioni, ma te lo assicuro, sono eccezioni.
Cos'è una madre?
“Femmina che ha partorito, genitrice; ciò da cui una cosa procede. Ciò che produce, che contiene, e quindi in generale Origine, Sorgente, Causa, Principio, Fondamento di una cosa.”
Infatti noi usiamo il termine madre, non solo riferendoci alla donna, ma anche ad altri processi di generazione di un qualcosa.
Comunque una madre è una femmina che ha partorito.
Il suo compito si fermerebbe lì?
Assolutamente no.
Il compito di una madre è accudire e sostenere il figlio.
Esserci con affetto, amore, comprensione, accoglienza. Pensare al futuro del proprio figlio, aiutandolo ad imparare quegli strumenti che lo renderanno un individuo libero, consapevole.
Anche guidare, con il proprio esempio, con la propria morale, affinché i neuroni specchio del figlio possano imitare comportamenti sani, giusti, corretti.
Essere una madre è un compito totalizzante, ma che non deve far dimenticare anche che è una donna, quindi un individuo a se stante, oltre che un ruolo.
Quindi compito di una madre, sarebbe quello di “dividersi” in maniera corretta tra quello che è il suo essere Donna (con tutto quello che è possibile includere in questo termine) e il ruolo di madre.
Una volta i figli venivano lasciati più liberi. Giocavano per strada, facevano molta più amicizia, gli veniva insegnato che il vestito della domenica era quello buono, al quale dovevano stare attenti, ma gli altri potevano utilizzarli per giocare, vivere, imparare.
Ad oggi i bambini sono pieni di vestiti, ma magari le madri non hanno voglia o tempo di fare le lavatrici e colpevolizzano i figli, i bambini, che invece hanno tanta energia e voglia di sperimentare la vita, anche sporcandosi.
Prima ci si faceva male molto più spesso. Tante ginocchia e gomiti sbucciati, cicatrici.
Ad oggi se vai in un qualsiasi parco pubblico, ci sono le giostre, i genitori guardano i bambini “pascolare” (questo termine viene usato persino dalle educatrici di infanzia e nido) e se fanno qualcosa oltre, tipo arrampicarsi su un albero o fare cose più “pericolose”, allora repressione, controllo, ecc. Sta diventando impossibile fare esperienze, sperimentare la vita. O al contrario, ci sono genitori talmente distanti che i figli sono abbandonati a se stessi e diventano bulli, delinquenti, psicopatici, violenti.
Altro aspetto è la privacy: o viene invaso totalmente lo spazio del figlio per essere controllato e gestito oppure non c'è interesse in quello che fa. Quella che dovrebbe essere la regola, cioè interessarsi al figlio senza per questo controllarlo, lasciandogli anche i propri spazi,
sta diventando l'eccezione.
Una cosa che, personalmente, non ho mai sopportato è che mia madre entrasse nel mio spazio, cioè la mia stanza, senza bussare. O che mettesse lei a posto, mentre io avevo necessità di vivere nel caos esterno, perché avevo bisogno di quel caos, affinché quando mi sentissi pronto potessi mettere io ordine (nella mia vita).
Sono curioso di conoscere le tue di esperienze, quindi se vuoi condividerle con me ti ascolto!
Per concludere questo primo articolo, voglio lasciarti con una domanda:
che cos'è per te una “buona madre”?
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