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L'innamoramento


Da questa settimana, voglio iniziare ad aprire dei focus sul bisogno di affettività e in particolare sull'interazione uomo donna e di conseguenza le relazioni di coppia.

Hai presente quella sensazione indescrivibile quando incontri un'altra anima e vorresti passare tutto il tuo tempo con lei/lui, vorresti conoscere ogni cosa di lui/lei, ti manca il fiato guardandola/o e non hai occhi solo che per lei/lui?

Ecco questa fase viene generalmente chiamata innamoramento e dura generalmente dai tre ai sei mesi.

Quali sono le funzioni di questa fase?

Innanzitutto c'è uno stimolo biologico riproduttivo. Quindi se il nostro innamoramento è nei confronti di un essere umano che ha tutte le caratteristiche fisiche che a noi piacciono, stiamo cercando un compagno/a per riprodurci.


C'è una seconda e importante funzione: permetterci di arrivare a conoscere l'Amore, cioè quella sensazione per cui faresti di tutto per vedere felice l'altra persona.


C'è anche una terza funzione, che forse è la più importante di tutte: permetterci di conoscerci.


Eh già!

Niente è più potente di un rapporto di coppia per farci conoscere.

Mi spiego meglio. Superata la fase dell'innamoramento, inizia la fase della conoscenza. La magia inizia a scemare, ma ancora è presente, c'è la voglia di approfondire la conoscenza, di sapere quello che pensa, quello che fa, quali sono le sue idee, le sue attitudini, parte luce e parte ombra (se preferisci, anche se non è una dicitura che a me piace, pregi e difetti). Si inizia con il vedere le similitudini durante la fase dell'innamoramento, per poi passare alle differenze.

Questa fase è ciò che decreterà il futuro di una relazione.

Perché quello che andremo a “scovare” nel partner, in realtà è ciò che siamo noi. Quindi scoprire la parte ombra di un altro, ci permette di scoprire la nostra.

Cosa andremo a trovare osservando?

  1. I genitori del nostro partner e i nostri: l'esempio che abbiamo avuto davanti tutta la vita sono i nostri genitori, che noi abbiamo assimilato e copiato grazie ai neuroni specchio. Quindi ognuno metterà nella propria coppia ciò che ha “imparato” dai suoi genitori. Per esempio quando litigo, se non mi sono mai messo in discussione, io litigherò come i miei genitori, assumendo talvolta il ruolo di uno, talvolta il ruolo dell'altro, a seconda ovviamente delle situazioni e “pretenderò” che l'altro si comporti esattamente come farebbe il mio secondo genitore, quello che non sto imitando. In che modo? Mettendo l'altro nelle condizioni di doverlo fare, magari istigandolo, mettendogli in bocca parole che non ha detto, ecc. La cosa divertente è che tutto questo è inconscio, un meccanismo. Il problema dov'è? Che l'altra persona farà altrettanto. Quindi se i genitori dovessero coincidere come tipologie, allora si interpreteranno solo due ruoli. Se invece sono totalmente diversi è come se entrassero in collisione sei persone... insomma un gran bel casino.

  2. La mia parte luce e la mia parte ombra: aprendo me stesso e il mio cuore vibrerò con quella persona in assonanza o in dissonanza, facendo uscire parti che non conosco e non potrei mai conoscere senza di lei. Posso osservare come mi pongo in determinate situazioni, se giudico, se accolgo, se lei mi compensa, mi completa, mi riempie o mi svuota, e viceversa. Se io mi lascio abbattere dalle situazioni o meno. Se lei mi sostiene o meno. Come affronta i problemi e come li affronto io. Insomma tutto me stesso.

Vivere una relazione è una Gioia per l'anima, ma può essere anche una sofferenza per la mente e il corpo.

Se entrambi fossero sullo stesso percorso, fatto della conoscenza di se stessi, di accrescimento e di Amore, allora sarebbe una pura Gioia, perché entrambi accoglierebbero totalmente ciò che “ricevono” dall'altra persona.

Se invece uno dei due non fosse pronto a conoscersi, si creerebbe uno squilibrio, con una sempre maggiore frustrazione da parte della persona “accogliente”. Il più delle volte la relazione termina.

Se tutte e due non fossero pronti, allora quella relazione è destinata a morire o vivrà di un equilibrio compensativo statico per tutta la vita, perché come uno dei due provasse ad uscire un po' dal ruolo, inizierebbero i problemi.

Queste tre possibilità le andremo a osservare meglio durante le prossime settimane.


Per poter arrivare al pieno soddisfacimento delle tre funzioni dell'innamoramento, quindi, ognuna delle due anime deve essere sullo stesso percorso, altrimenti la coppia si sfalda e all'Amore vero non ci si arriva.

Perché è soltanto nel momento in cui si è potuto conoscere, osservare e accogliere pienamente sia la luce che l'ombra dell'altra persona (dopo aver conosciuto, osservato e amato la propria), ci si può definire Amore. L'esempio più lampante di questo è una persona che il tuo corpo, la tua mente e il tuo modo di essere, lo ama tutto, anche quelle parti definite “difetti”. Ed è a quel punto e solo a quel punto che si può creare una famiglia e un figlio diventa il giusto completamento di questo Amore, altrimenti si creerebbe una persona che avrà svariati squilibri, come abbiamo visto durante questi mesi.

 
 
 

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