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L'Amore vero


Siamo arrivati alla quarta fase della relazione di coppia.

Di settimana in settimana entriamo sempre più in profondità all'interno della nostra “relazione di coppia”; infatti abbiamo affrontato :

  1. l'innamoramento: hai provato attrazione per un corpo tanto che non vorresti mai staccarti, si è creata un'alchimia e hai compreso che siete sullo stesso percorso;

  2. la creazione della coppia: hai sperimentato la voglia di comprendersi, l'accettazione di te e dell'altro, hai lavorato sulle differenze e creato un vero dialogo;

  3. il consolidamento della coppia: ti sei messo/a in gioco, avete creato spazi personali e comuni, hai mostrato completamente te stesso/a e reso profondo la vostra relazione, mostrando, oltre che le tue luci, anche le tue piccole ombre.

Se queste tre fasi sono state fatte bene e niente di ciò che si è mostrato, ha fatto allontanare l'altro, a questo punto, SOLO a questo punto, si può dire di Amare (cioè di provare Amore per) l'altra persona.


Tutti i “Ti amo” detti fino a questo momento, mi duole dirlo, ma hanno come significato un “mi piace questa caratteristica di te, mi piacerebbe averla nella mia vita e se non ci riesco, mi sta bene che ce l'abbia tu, così mi compensi”.

Mi rendo conto di aver detto una frase forte e che, se la prendessi seriamente, questo può spaventare, ma come ti ho già fatto intendere nei precedenti articoli, l'Amore viene scambiato per cose diverse.

Spesso, troppo spesso, infatti, ho sentito dire a coppie che stanno insieme da tanti anni “Dopo un po' l'amore svanisce, quello che resta sono l'ammirazione, la stima, l'affetto, ecc.”

È verissima questa frase, infatti.

Il problema è che non svanisce l'Amore, ma svanisce la compensazione che se n'è fatta, cioè quello che quelle persone pensano sia l'amore. Infatti o la coppia resta perennemente statica in un equilibrio immobile, oppure s'inizia a “misurare l'amore”. La/o amo se fa questo per me, o se fa quello che gli dico, o se rispecchia le mie aspettative. Quindi tolto l'Amore, ciò che ne resta è l'ammirazione, la stima, l'affetto, ecc...

L'Amore, quello vero, è un'arte.


Come fai quando vuoi imparare un'arte?

Se vuoi essere “bravo” in qualcosa, ti ci dedicherai tutti i giorni e fintantoché quella cosa non sarà parte di te... e quando lo sarà diventata, allora proverai il piacere di farla al meglio del tuo Essere e proverai sempre più, sempre di più ad alzare l'asticella, in maniera tale da non fermarsi mai.

Ecco.

Allo stesso modo, cioè seguendo lo stesso modus operandi, si genererà Amore e si dovrà coltivarlo tutti i giorni.

Io oggi voglio amare la donna (nel mio caso) con cui sto, un po' più di ieri e un po' meno di domani, mantenendo l'entusiasmo che mi ha permesso di frequentarla e di provare il primo innamoramento. Cioè più si vola in alto e più si arriva in profondità, alla congiunzione di due anime.

Per meglio comprendersi provo a specificare una serie di caratteristiche che danno un'idea di cosa sia l'Amore, senza però realmente specificarlo, perché un sentimento enorme e puro come l'Amore, si può solo provare, difficilmente spiegare.

Infatti una persona che realmente prova Amore nei confronti di un'altra lo riconosci dallo sguardo, dagli occhi, che, appunto, sono lo specchio dell'anima.

Amare è donarsi, è sostegno, rispetto, accoglienza, attenzione, sincerità, onestà, ascolto, stimoli, condivisione, eros, gioco, divertimento, complicità, entusiasmo, voglia di stare insieme e voglia di fare esperienze singolarmente per raccontarle all'altro.

Amare è essere contento per l'altro, senza alcun egoismo.

Amare è prendersi cura dell'altro per il piacere di farlo, perché sai che le/gli fa piacere.

Amare è la costante ricerca dell'equilibrio senza mai alcun tipo di prevaricazione.

Amare è, se necessario, assumere tutti i ruoli possibili che esistono per l'altro, mantenendo però perfettamente integro il proprio Essere.

Amare è arrendersi a quell'evidenza che va oltre la mente.

Se volessimo racchiudere il concetto di Amore in una parola..

Amare è Gioia

(l'andare armonico dell'Anima con le cose).


Se tutte insieme, queste caratteristiche, non dovessero far parte della tua storia, significa che tra te e il tuo partner, non c'è Amore.

Se hai bisogno di recriminare per ottenerlo, c'è assenza di Amore.

Se anche soltanto una volta hai pensato di utilizzare la vendetta per “far capire qualcosa all'altro”, c'è assenza di Amore.

Se vuoi avere ragione o prevaricarlo/a, c'è assenza di Amore.

Perché sono necessarie le tre precedenti fasi per arrivare all'Amore?

Perché l'Amore viene dall'anima, ne è la sua piena espressione. A maggior ragione, all'interno di un rapporto così intimo come una “coppia”, prima di arrivare a fidarsi e ad affidarsi, servono tanti piccoli tasselli, servono tanti piccoli segnali che ti fanno comprendere che puoi abbassare le tue difese, lasciare andare il controllo e farti realmente vedere per ciò che sei.

Questo concetto però spesso viene scambiato per un “lasciarsi andare”. Curarsi di meno, cercare meno il flirt con il partner, avere meno stimoli e stimolare meno, essere meno attento/a nei confronti dei bisogni dell'altro, anzi quasi far pesare il fatto che si possano esprimere. Dopo un po' di tempo ci si assuefà al galleggiamento e come conseguenza ci si butta sulla novità, su quel qualcosa che possa far ottenere quegli stimoli che si pretendevano dall'altro. Quindi la coppia va alla deriva e può rompersi, o grazie a scelte che immettano adrenalina (come si fa in un corpo morente, tipo: facciamo un viaggio, un figlio, due figli, ecc.) farla galleggiare per tanto tempo, anche per tutta la vita.

Ci tengo a precisare nuovamente: tutto ciò con l'Amore e la relazione di coppia di cui ti sto parlando, non ha nulla a che vedere.

È a questo punto che, forse, puoi comprendere cosa intendo dire che l'Amore è un'arte (cosa che non ho detto io per primo, ma Erich Fromm, ne “l'arte di Amare”, che ti consiglio di leggere semmai non lo avessi già fatto). Padroneggiare l'arte di donare amore, richiede un impegno giornaliero, un'intenzione molto forte affinché ciò che si sta costruendo duri nel tempo e venga costantemente alimentato. Insomma che diventi la rosa rossa del “piccolo principe”.

Ovviamente tutto questo ha come base l'Amore nei confronti di se stessi, perché condizione fondamentale per Amare qualcun altro, è amare se stessi!

Se ci fai caso tanto più una persona Ama se stessa (realmente, non per auto-convinzione), tanto più riesce a donarne.

Anche qui dobbiamo fare una distinzione: tutti/e coloro che sono dei crocerossini (maggiormente i passivo-aggressivi) si prostrano all'altro che hanno scelto come “oggetto d'amore”, quando però non hanno alcun rispetto di se stessi e non si amano minimamente. L'altro, se prendesse l'ardua scelta di provare ad amare una persona del genere, prenderà il 100% di quello che il/la crocerossino/a gli “regala” e farà soltanto un minimo sforzo per immettere qualcosa (che non sarà Amore) all'interno della coppia. A questo punto il/la crocerossino/a si sentirà frustrato/a dalla situazione e andrà ad alimentare il suo essere vittima, per riproporre costantemente il suo “trauma”.

Prima ti ho parlato di ricerca dell'equilibrio. Questa situazione ti sembra equilibrata, una persona che va a tappare tutti i buchi delle mancanze dell'altro?

Ovviamente è totalmente squilibrata!

Solo praticando l'arte di amare se stessi, si può comprendere quali sono le cose che “praticamente”, fattivamente, ci fanno sentire amati e colui/colei che entra nella nostra vita può imparare a farlo nella maniera migliore, da quello che noi già facciamo.

Per “Essere in Due”, necessariamente, i componenti dovranno essere due “Uno” al massimo delle proprie possibilità fino a quel punto della loro vita, visto che poi si cresce insieme, ma questo lo vedremo settimana prossima!

 
 
 

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