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I sette vizi capitali - l'Avarizia


Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta e conoscenza dei vizi capitali. Questa settimana, parliamo di quello che più rappresenta il male del mondo di oggi: l'Avarizia. Tu dirai, “perché?” Perché il vocabolario etimologico, spesso, stupisce con i suoi “effetti speciali”.

Andiamo a vederne il significato: dal lat. avarus che gli antichi immaginarono contratto delle due parole avidus aeris, cioè avido di denaro, ma che invece trae origine da avere o havere, desiderare ardentemente, bramare con impazienza ed ansietà. - Chi desidera smodatamente d'accumulare ricchezze, anche a danno dei più indispensabili bisogni.

“Bramare con impazienza ed ansietà – Chi desidera smodatamente accumulare ricchezze”

Quindi non è una persona che non spende, che i soldi se li vuole tenere in tasca. Questo infatti, generalmente, è il significato che viene attribuito alla parola “avaro”; sul vocabolario Treccani, c'è scritto: “avaro agg. e s. m. (f. -a) [lat. avarus, dallo stesso tema di avĭdus «avido»]. – 1. a. Che o chi, per un eccessivo attaccamento al denaro o un esagerato senso del risparmio, è estremamente restio a spendere”

In questo caso bisognerebbe usare il termine, appunto, di “avido” che è abbastanza in disuso, tra l'altro. Ora capisci perché è il male di oggi?

Tutti vogliono fare soldi.

Un paio di settimane fa, mi è capitato di parlare con mio nipote, 11 anni. Gli ho chiesto “cosa vuoi fare da grande?”, e mi ha risposto “Voglio fare i soldi”. A me, sinceramente, ha dato i brividi. Spesso mi è capitato di fare questa stessa domanda a ragazzi, anche un po' più grandi e sono pochi quelli che (com'era fino a poco tempo fa) ti rispondono l'astronauta, il pompiere, il calciatore piuttosto che il filosofo. Lo scopo della vita è diventato far soldi.

Che di per sé, se ci pensi, non vuol dire assolutamente nulla.

È quando fai qualcosa che ti appassiona, che ti fa sentire come se stessi esprimendo pienamente il tuo essere che tu sei Gioia e il riconoscimento economico è solo l'incentivo che permette di continuare a fare quel qualcosa. Io ho fatto il Life Helper con le persone, esprimendo pienamente il mio Essere, visto che è la mia missione di vita. Se l'avessi fatto gratis per 5 anni, per quanto sia la mia missione e vedere vite “salvate” mi gratifica l'anima, avrei smesso! In qualche modo dovevo pur mangiare, pagare le bollette, ecc. quindi c'è (stato) un ritorno economico che mi ha permesso di poterlo continuare a fare.

Non era lo scopo e non lo sarà mai!

Invece, se passi un po' di tempo su un qualsiasi social, ci sono guru di trading, app di trading, tipi che hanno fatto i “milioni”.. si parla solo ed esclusivamente di soldi.

Tutti vogliono la ricetta magica per diventare miliardari.

Eppure il 94% di coloro che investono, senza essere dei “professionisti” perdono totalmente i loro soldi.

Qual è la spiegazione?

Facile.

Fai un lavoro che non ti piace, sei frustrato, vuoi andartene in “vacanza” per sempre o/e smettere di avere problemi di soldi e ti butti in tutti quelli che sembrano le strade più facili.

Questo perché? Perché non c'è più la cultura del sacrificio, del risparmio.

I miei genitori con due stipendi da statali, in 8 anni di lavoro, a cavallo tra gli anni '80 e '90 del secolo scorso, si misero i soldi da parte e comprarono un mini appartamento in Trentino in contanti.

Niente mutuo. Niente prestiti.

La vita era diversa, è vero. Però se io guadagno 10 e spendo 10 o 15, magari a rate, e m'indebito, sicuramente non ho modo di mettermi dei soldi da parte. Lapalissiano!

Non solo.

Osserva quante persone seguono i vari impre(nditori)star. Così li ho chiamati: imprestar. Venerati neanche fossero la reincarnazione di Gesù. Un tweet di Elon Musk sposta miliardi, perché la gente pende dalle sue labbra. Lui stesso è vittima, come la stragrande maggioranza della popolazione mondiale, di questa “mania” dilagante che è diventata l'avarizia.

Tutti hanno sempre più "bisogno" di soldi.

Accumulare sempre più ricchezze, e se ne ho, ho sempre più paura di perderle, quindi avarizia associata all'avidità. Non è per questo che si sono sempre fatte le guerre?

Qual è la motivazione che ha permesso all'avarizia di diventare così dilagante?

Si potrebbe rispondere: “Facile il capitalismo.”

Vero, in parte.

Il capitalismo in realtà è la conseguenza, non la causa. Cioè è una conseguenza intermedia che lo fa sembrare una causa.

Proviamo ad andare quindi più in profondità.


Se io sono soddisfatto e appagato dalla mia vita, cercherò di mantenere lo status quo.

Giusto?

Se io invece non mi sento amato, il mio lavoro non mi piace e più in generale la mia vita non mi piace, avrò dentro di me un vuoto, un buco. A questo punto mi si prospettano due strade: la prima è quella di andare ad indagare le cause di questi sintomi e questo lo puoi fare sempre più approfonditamente, fino ad arrivare ad un percorso di consapevolezza, qual è il Life Helping.

Se io invece scegliessi la via “più facile”, e la stragrande maggioranza delle persone effettua questa scelta, andrò a cercare all'esterno delle compensazioni che mi permettano un “appagamento” immediato. Come se io avessi un tumore al cervello e non lo sapessi, però ho mal di testa tutti i giorni. Invece di andarmi a fare gli esami e comprendere come poter ripristinare l'omeostasi, mi prendo un farmaco per il mal di testa, via via sempre più forte, perché sicuramente andrà solo a peggiorare.

Ecco.

L'avarizia è questo, prendere il farmaco per il mal di testa quando hai un tumore. Prospettata in questa maniera, chi è che continuerebbe a farlo?

(Mi auguro) Nessuno.

Allora perché tutti continuano a farlo? Perché la società, o per meglio dire chi la gestisce/indirizza, ha creato un sistema completo, con tutte le varie componenti messe al posto giusto, in maniera tale da esserne “drogato”. Le componenti sono sempre le stesse: da una parte ti creo la frustrazione, perché da “padrone” ti sfrutto con il beneplacito delle istituzioni e dall'altra ti fornisco il miraggio di una vita da pascià, facendotela sembrare facile, perché è lì a portata di mano (o per meglio dire di click), la vedi e ti continuo a darti un'altra dose di veleno. Da questo “giochino”, ben congegnato non c'è che dire, nessuno o pochissimi ne escono, e quelli che lo fanno sono coloro che risultano “strani”, i diversi.

L'avarizia è davvero il male del 21° secolo, insieme alla lussuria (di cui ti parlerò settimana prossima).

Rendersene conto è il primo passo.

Il secondo è andare alla ricerca delle cause personali che ti spingono a ricercare spasmodicamente l'attuarla. Anche perché poi la “società” potrà dire o provare a manipolarti in ogni modo, ma avendo sradicato le ragioni profonde della tua compensazione, non potranno più fare presa e l'avarizia decadrà!


Life Helping baby!

 
 
 

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